Avere cura della vita emotiva
"Avevo imparato a leggere in me stessa e, così, ero in grado di leggere anche negli altri". Etty Hillesum
Studi accreditati dimostrano che vita emotiva e razionalità, mente e cuore, emozioni e logica, non sono separabili.
Le emozioni possiedono una loro saggezza: non sono un ostacolo né per l'agire quotidiano né per quello professionale dal momento che, se opportunamente ascoltate, riconosciute, espresse e trasformate possono diventare risorsa nella relazione con sé e con gli altri.
Coltivare le competenze affettivo-relazionali è importante soprattutto per chi opera nei contesti organizzativi complessi in cui sono richieste notevoli capacità di ascolto e di rilevazione di informazioni su più livelli (cognitivo, emotivo, corporeo, ecc.), oltre che la capacità di valutazione equilibrata dei problemi e delle domande e la necessità di sostenere dinamiche comunicative e affettive complesse.
Se non vi è consapevolezza di queste sollecitazioni e "fatiche" a livello cognitivo, emotivo e affettivo, se non vi è rispetto per le proprie risorse interiori, se non vi è un costante esercizio e sviluppo del proprio potenziale, se non vi sono ambiti e momenti in cui viene alimentata e rigenerata la propria creatività esistenziale e la propria vitalità, la professionalità ma anche la persona, rischiano di impoverirsi, di depotenziarsi, di lasciarsi sopraffare dalla routine, dalla distrazione, dall'inefficienza e alla fine dal disagio e dal malessere.
La capacità di riconoscere i sentimenti, nominarli, educarli, coltivarli consente di utilizzarli come risorsa personale e come un irrinunciabile strumento di lavoro per tutelarsi dai rischi della frammentazione e della spersonalizzazione.